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L’inclusione sociale
Il mondo dei Cammini è sempre più frequentato da persone provenienti da tutti gli strati sociali della società. Si può osservare come il camminare, nell’estate del 2020, abbia rappresentato una valida alternativa alle “vacanze” estive “canoniche”. Non solo, quindi, ragazzi con lo zaino in spalla, ma una svariata tipologia di persone anche alle prime armi. Quando parliamo di inclusione sociale ci riferiamo alle diseguaglianze che sono generate dalla mancanza di progettualità, delle strutture presenti per l’accoglienza, da parte dei Comuni, Regioni o enti promotori.
Parliamo dell’inaccessibilità di una parte del territorio nazionali ai mezzi di spostamento di massa, alla miopia con cui gli Enti gestiscono un patrimonio collettivo che, se sfruttato nella giusta misura, può diventare un volano economico.
Per non parlare della mancanza di un piano nazionale integrato pensato per includere e promuovere il turismo lento. La mancanza di visione, in questo senso, ha generato nella collettività l’idea che Camminare, almeno in Italia, sia una cosa per pochi e non per tutti.
Il tema economico rimane un punto di divisione tra le persone. Saper includere significa sapere raccontare e fornire i giusti strumenti culturali affinché le persone possano scegliere i giusti articoli per la loro capacità economica.
Il nostro progetto vuole “Avvicinare” ancor di più le persone tra loro facendo emergere che la diseguaglianza sociale ed economica, tra le persone, si può abbattere sensibilizzando il prossimo alla conoscenza. Infatti la conoscenza del sapere, intesa come “competenza” offre la possibilità di “orientarsi” per scegliere dove dormire, cosa comprare o più semplicemente fornisce alle persone gli strumenti per progettare la propria impresa.
L’inclusione sociale diviene in questo senso il fulcro del racconto dell’esperienza.
The Pathfinder sarà un documentario alla fine del viaggio e nel mentre una narrazione continua attraverso le piattaforme social.
Includere i problemi, manifestarli, raccontarli diviene uno strumento indispensabile per una narrazione reale in un viaggio in tempo reale;
Il Racconto dei Territori
Il “cammino” attraversa inevitabilmente territori, comuni, regioni e Stati. La narrazione del territorio e la valorizzazione delle bellezze naturali, di quelle artistiche, culturali, enogastronomiche ma anche la capacità dei territori di includere in un progetto ampio, strutturato e in prospettiva la crescita e lo sviluppo del proprio territorio, sono temi che non possono non essere raccontati nel nostro progetto.
Il cammino come “strumento” di crescita di una comunità sotto tutti i punti di vista.
Da qui la necessità di fare conoscere ai più questi territori, narrandoli nella maniera in cui l’occhio di chi osserva possa crearsi, in maniera autonoma e non pilotata, la sua opinione rispetto ad alcuni temi.
La scelta di passare per Taranto va in questa direzione (Ilva, problemi del Mezzogiorno, etc etc), la Valle di Susa, senza mai entrare nell’idea “politica” di schieramento partitico. Ma portando a conoscenza storie, disagio sociale, opportunità d’impresa, stravolgimento dei territori e il rispetto e la tutela ambientale.
Le Persone
Assistiamo sempre più di frequente attraverso i social network di come le persone sentano la necessità di “raccontare” la loro storia e rendersi protagonisti, nel loro piccolo, di quello che quotidianamente stanno facendo.
Il problema di fondo, è che queste storie non sono integrate tra loro e molto spesso rimangono in un post su un determinato social network.
Cosa potrebbe accadere se queste storie fossero raccolte, integrate tra loro?
Sicuramente si avrebbe un punto di vista ampio, capace di raccontarci il Paese che stiamo attraversando. Dal Mare alla montagna. Dalla Montagna alla città d’arte.
Una lettura quanto più capillare ma allo stesso tempo complessiva di un Paese che fa molta fatica a riconoscersi, spesso, in valori comuni.
La Strada
Metafora di vita.
Metafora di fatica del passo dopo passo.
Metafora di arricchimento personale.
La strada, la storia.
Ecco la storia delle persone, la capacità narrativa che ognuno di noi ha nel suo piccolo.
Strumento indispensabile per la crescita personale.
La strada come luogo di incontro.
Luogo di crescita personale e comunitaria.
La strada come simbolo.
Raccontare la “strada” significa raccontare sé stessi e come cambia il punto di vista di una persona rispetto a molti temi che non sono più raccontati ma vissuti in prima persona.
Sappiamo da dove partiamo e sappiamo qual è la meta finale.
Quello che non sappiamo è come arriveremo e cosa, lungo la via incontreremo che potrà modificare sensibilmente il nostro essere.
La ricerca di sé stessi, il contatto con il prossimo, la contaminazione dell’ambiente circostante.
Sono questi temi che si integrano quotidianamente in un modo di vivere lontano anni luce dal nostro quotidiano.
Un quotidiano fatto molto spesso dall’”io” e non dal “noi”.
Ecco raccontare la strada significa sapere narrare un’esperienza integrata.
Il progetto
Molto spesso i cammini diventano incubatori d’impresa, valorizzazione di esperienze e in molti casi anche rivalutazione del territorio.
Basti pensare alla spinta socio economica del Cammino nelle Terre Mutate, che offre oggi, la possibilità di rimettersi in “gioco” rispetto ad un recente passato fatto di drammi e disagio.
Ecco saper progettare. Sapersi Progettare.
Saper interagire e dare valore alla propria azione diretta sul territorio, creando occupazione, impresa, cercando di ripopolare aree depresse del Paese, sapere cogliere l’opportunità di “rinascere”.
Questo è un altro punto di vista indispensabile da narrare, almeno per l’Italia, pensando al nostro percorso che attraversa, volutamente, il mezzogiorno e successivamente l’aerea appenninica lontana dalle grandi città catalizzatori d’impresa e di opportunità.
La Comunità
Nodo centrale di una esperienza condivisa, di inclusione di arricchimento personale, culturale e di vita. La difficoltà del saper vivere con gli altri, di sapersi adattare alle necessità altrui, del saper gestire e fare proprie le necessità dell’altro.
Comunità in Cammino.
Un punto di partenza per costruire consapevolezza.
Per cercare di mettere le basi di qualcosa che possa durare oltre il tempo del viaggio. Cercare di fare in modo che le persone quando rientreranno presso le loro abitazioni portino con sé almeno il 5% dei valori che questo progetto vuole trasmettere.
Per creare cittadini più sensibili ai temi di natura sociale, ambientale, economici e culturali.
La Cultura
The Pathfinder fin da subito ha iniziato a promuovere la cultura del mondo dei Cammini, dando voce a tutte quelle esperienze di iniziativa comunitaria e personale che potessero rappresentare un valido strumento di arricchimento culturale e di crescita personale.
Integrando come sempre le esperienze e rendendole fruibili a tutti.
Coinvolgendo quante più persone possibili.
Dopo aver passato gli ultimi 6 mesi a narrare le esperienze altrui, con questo progetto, oggi, vogliamo iniziare a narrare tutte quelle opportunità culturali che esistono in questi 4400 km.
Arte, Architettura, Tradizione popolare, musica, arte figurative. Cioè tutte quelle forme di espressione artistica che rendono il nostro patrimonio culturale uno dei più vasti del Mondo (Italia).
Raccontare, per la Francia e la Spagna, quello che non si conosce mantenendo un occhio vigile ed attento. Senza paragoni di bassa lega. Ma valorizzando, anche in questa occasione, le esperienze altrui ed imparare da esse.